Covid 19: torneranno “I viaggiatori della sera” magistralmente raccontati Umberto Simonetta?

Leggendo quanto si vocifera a proposito di provvedimenti “per tutelare gli anziani” mi è tornato alla mente “I viaggiatori della sera”, di Umberto Simonetta, (Mondadori 1976) un libro, purtroppo ormai pressoché introvabile.

Quando uscì lo divorai, insieme ad altri libri di Simonetta: “Lo sbarbato”, “Tirar mattina” e “Il giovane normale”, quest’ultimo portato sugli schermi da Dino Risi. In questi libri, riprendendo le parole di Carlo Annovazzi su La Repubblica in un articolo dal titolo Uno scrittore e autore che Milano deve ricordare,Simonetta descrive con ironia, anche feroce, aspetti della sua Milano che conosceva bene”.

Non potendo proporre stralci dal libro, ricorro allo scrittore Valerio Tagliaferri che ne parla nel suo blog : “I viaggiatori della sera” esce in un momento storico in cui la nostra società deve fare seriamente i conti con la terza età. Ormai in quasi tutte le famiglie ci sono nonni o nonne “di troppo” e si cercano soluzioni più o meno eleganti per sbarazzarsene”.

Questa una delle “soluzioni più o meno eleganti”, racconta ancora Tagliaferri: “Per un incontenibile sovrappopolamento, la Legge prevede che a 49 anni ogni cittadino è costretto ad abbandonare il proprio lavoro e la propria casa per recarsi in uno dei numerosi Villaggi per vacanze “definitive”. Si tratta di veri e propri resort che ospitano gli “attempati” clienti esattamente come quelli normali. L’unica grande e apparente differenza è che una volta al mese viene effettuata una tombola, e chi la vince è costretto a partire immediatamente per una crociera dalla quale non tornerà mai più. Questo ovviamente altera i comportamenti e la morale degli ospiti…“.

Difficile non pensare, in tempo di pandemia, a quanto accaduto nelle Residenze Sanitarie Assistenziali.

Come detto, purtroppo è difficilissimo trovare il libro, se non nelle biblioteche che però con i tempi che corrono non so quanto siano frequentabili, e consigliabili.

Tre anni dopo la pubblicazione del libro, Ugo Tognazzi decide di tradurlo in un film, di cui è regista e protagonista insieme ad Ornella Vanoni. Ma, scrive ancora Tagliaferri: “Purtroppo Tognazzi non riesce a mantenere l’anima satirica e caustica del romanzo di Simonetta, ed il film si impantana nelle acque del genere che in quegli anni spopola al botteghino: il sexy/pecoreccio”.

Umberto Simonetta non è stato comunque “solo” un grande scrittore, come è stato ricordato nella giornata organizzata due anni fa da Comune di Milano e Università degli Studi di Milano dal titolo Un milanese “non tanto regolare”. L’intrattenimento irriverente di UMBERTO SIMONETTA.

Tornando ai giorni nostri, non si può dimenticare il recente tweet di Totti, vedi foto, ha lasciato sbalordite e indignate – e perché no, incazzate !- non poche persone, e le reazioni sono state numerosissime e decisamente critiche, per usare un eufemismo. Difficile spiegare l’uscita di Totti se non come assist all’idea del governo di proclamare il lockdown per gli anziani “per proteggerli”.

Tra i tanti, rilancio il commento di Gianfranco Manfredi: “Per non essere giudicato uno squilibrato, Toti farebbe bene a equilibrare la sua dichiarazione sui pensionati aggiungendo che i bambini sono anche meno indispensabili allo sforzo produttivo e una bella moria ci toglierebbe dalle scatole il problema degli asili e delle scuole primarie oltre che dei permessi di lavoro di mamme e papà che per badare ai pargoli sottraggono ore preziose al trionfale sviluppo della Liguria e dell’orbe”.

Concludo con un articolo di National Geographic.it che dedico al Presidente della Giunta regionale della Liguria – difficile spiegare perché i pennivendoli si siano inventati il termine “governatore” se non per una innata tendenza al servilismo verso i potenti.

L’articolo – di Rob Goss con immagini di Alessandro Gandolfi, Parallelozero- è intitolato “L’isola di Okinawa ha scoperto “l’elisir di lunga vita”, ed inizia così: “All’ingresso del villaggio di Ogimi, situato nel nord rurale della principale isola di Okinawa, c’è una piccola lastra in pietra che riporta alcune frasi in giapponese, che tradotte approssimativamente, significano: “A 80 anni, sei un giovane. A 90, se i tuoi antenati ti invitano in cielo, chiedi loro di aspettare fino a che non arrivi a 100, poi puoi prendere in considerazione la cosa”.

Questa non è presunzione. Secondo l’ultimo censimento, 15 dei 3.000 abitanti del villaggio di Ogimi sono centenari. Centosettantuno sono ultranovantenni. Persino per il Giappone, che attualmente annovera più di 70.000 persone di 100 anni o più tra la sua popolazione, questo è un dato notevole… ”

Certo una situazione simile in Italia farebbe sprofondare ulteriormente i conti dell’Inps, storicamente in profondo rosso. Ma questa è un’altra storia.

 

 

 

 

 

 

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