And the wind cries…. Jimi

Su Jimi Hendrix è stato scritto di tutto e non ho certo la pretesa di scrivere qualcosa di nuovo al riguardo. Perché questo articolo, allora? Semplicemente perché ieri sera ho passato qualche ora ascoltando la sua musica e mi è venuta voglia di rilanciare alcuni suoi brani per condividerli con chi capiterà su questo mio piccolo blog.

 

Lascio volentieri a chi ne sa più di me – Tom Morello su Rolling Stone – il compito di spiegare perché Jimi è stato il più grande chitarrista di sempre:

1. Jimi Hendrix
Jimi Hendrix ha fatto scoppiare l’idea di quello che il rock era: ha manipolato la chitarra, la leva del tremolo, lo studio e il palco. In brani come “Machine Gun” o “Vodoo Child”, la sua chitarra è come una bacchetta magica dei turbolenti anni ’60 –riesci a sentire le proteste nelle strade e le bombe al napalm in “Star-Spangled Banner”.
La sua tecnica era disinvolta. Non c’è nemmeno un minuto di una sua registrazione in cui sembra che stia davvero soffrendo –sembra sempre che gli venga tutto naturale. Il pezzo più rappresentativo del canone Jimi Hendrix è “Little Wing”. Quella canzone è così maestosa che, come chitarrista, puoi studiarla per tutta la vita e non riuscire mai a entrare perfettamente nel brano. Jimi intreccia accordi e note singole perfettamente, e usa scale di accordi che non compaiono in nessun manuale di chitarra. I suoi riff sono stati precursori del metal e i suoi giri erano un viaggio sotto LSD in autostrada.
Ci sono pareri discordanti su chi fosse il primo chitarrista a usare il feedback. Non che questo importi realmente, perché comunque Hendrix lo usava meglio di tutti. Aveva intuito quello che sarebbe stato il funk degli anni ’70 e lo suonava con un muro di amplificatori Marshall in un modo che nessuno aveva mai immaginato.
È impossibile pensare a quello che farebbe Jimi oggi; sembrava un personaggio molto impulsivo. Sarebbe una figura monumentale del rock? Sarebbe Sir Jimi Hendrix? O se ne starebbe in vacanza sulla Vegas Strip? La buona notizia è che la sua eredità lo ha consacrato come il più grande chitarrista di tutti i tempi.
Di Tom Morello

Per concludere questa brevissima carrellata di brani di Jimi Hendrix, ce ne sarebbero tantissimi altri , uno dei brani che amo di più – Wind Cries Mary – eseguito dal vivo a Montparnasse, Parigi, l’11 ottobre 1967    in una location senza dubbio unica.

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