Parigi – La morte più bella è quella che fa strada per la vita: “da la Discordia” a “Les Fleurs Arctiques” libreria per la rivoluzione

“… “I fiori artici” è un’ipotesi e un’avventura che ci sembra, oggi, più interessante e più eccitante della nostra, nel contesto di un anarchismo più moribondo che mai nella capitale e in Francia, isolato e disperso senza reti, o in stato di decomposizione all’interno di micro-partiti “informali” (tra cui il nostro) in assenza di agitazione sociale in cui intervenire. La conservazione è durata abbastanza a lungo. Così, i nostri locali sono ora quelli di “Les Fleurs Arctiques” (I fiori artici), e il nostro collettivo si dissolve in esso.
Per la rivoluzione. Per l’anarchia. Per la libertà. Aprile 2017, L’ultimo discordia.”
Con queste parole si conclude il comunicato del collettivo che per due anni ha gestito la libreria anarchica parigina La Discordia.
La vita non è stata sicuramente facile per compagne e compagni della libreria di Rue du Pré Saint-Gervais. Nel 2015 si resero conto di essere sorvegliati attraverso un dispositivo piazzato nella Scuola Montessori “Plaisir d’enfance”: all’apparenza un raccoglitore di cartone, posto in un ripostiglio che dava sulla finestra di fronte alla libreria, collocato a metà luglio dello stesso anno. (Foto sotto).
Qui l’articolo dal blog della libreria, con ampi particolari tecnici sull’efficacia dell’apparecchiatura, di cui riporto volentieri il brano finale: “Per la DGSI (Direzione Generale Sicurezza Interna, ndr) e i loro amici: Se siete alla ricerca delle vostre attrezzature, le troverete, in pezzi  staccati, a pochi metri di profondità, nel canale del Ourcq, all’altezza della strada di Nantes. Buona pesca! (abbiamo sempre sognato di vedere maiali fluttuanti) “
Il 21 aprile dello scorso anno, infine, per la terza volta un’incursione notturna: le vetrate mandate in frantumi a colpi di martello. Questo un passaggio del comunicato diffuso dopo l’accaduto. “… Perché questi attacchi? Perché La Discordia è uno dei pochi luoghi pubblici del quartiere dove sono pubblicamente espresse e discusse le posizioni antireligiose e l’antirazzismo conseguente (es. contro qualsiasi idea di “razza”, anche da sinistra), e senza compiacimento con coloro che, giustamente, fanno del compiacimento un rapporto totale alla politica, i nuovi demagoghi. La grande partecipazione ai dibattiti che si occupano di questi temi, così come molte discussioni con compagni più o meno “vicini”, ci dicono che c’è una percezione diffusa che qualcosa di pericoloso si sta facendo strada per trovare il suo posto nell’area “radicale” francese….”
I cultori di Arthur Rimbaud (da ignorante qual sono, amo fare piccole ricerche per arricchire gli articoli che scrivo) ricorderanno forse Les Illuminations (Le illuminazioni) raccolta di poemi, tra cui Barbare
“….Bien après les jours et les saisons, et les êtres et les pays,  
Le pavillon en viande saignante sur la soie des mers et des fleurs arctiques; (elles n’existent pas.)”

(Traduzione:.. . Molto tempo dopo i giorni e le stagioni, e gli esseri e i paesi. .. . La bandiera di carne sanguinolenta sulla seta dei mari e dei fiori artici; (non esistono).”

Ma veniamo a “Les Fleurs Arctiques” iniziando con la poesia che si trova in coda alla presentazione del sito (sopra, il manifesto di presentazione):
Les fleurs sont bien peu de choses 
si on ne les regarde pas avec poésie, désir et créativité. 
La révolution souffre des mêmes limites, 
mais la beauté des fleurs arctiques ne souffre pas de leur rareté”
(Traduzione: I fiori sono ben poca cosa
Se non li guardiamo con la poesia, il desiderio e la creatività.
La rivoluzione soffre degli stessi limiti,
Ma la bellezza dei fiori artici non soffre della loro rarità”.
“Les Fleurs Arctiques” non é un’organizzazione o un gruppo politico – chiarisce subito la presentazione – “ma un raggruppamento eterogeneo e proteiforme che tiene alla sua eterogeneità, condividendo una constatazione, criteri e prospettive comuni intorno alla necessità di offrire spazi al nostro tempo piuttosto che il contrario, spazi per la lotta rivoluzionaria.
Questo progetto nasce dall’osservazione comune che stiamo vivendo in un tempo in cui la povertà che non è solo materiale, può solo passare attraverso la crescita. Che i tempi in cui viviamo sempre pongono la stessa posta in gioco, l’abolizione dello stato, di lavoro e di merchandising, e questo in un quadro che non è cambiato molto dopo i 70 anni, fatta eccezione per la vertiginosa accelerazione di atomizzazione e la penetrazione dei rapporti mercantili in tutte le lacune di ciò che abbiamo lasciato della vita….”.
Forse questo articolo sarebbe stato più utile nei mesi scorsi, così da poter inserire una tappa a Parigi per incontrare le compagne ed i compagni di Les Fleurs Arctiques, ma fine agosto e settembre a Parigi sono bellissimi, quindi….

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