Roma: 25/11 Corteo nazionale contro la violenza maschile sulle donne – La presentazione di “Abbiamo un piano” e gli obiettivi in immagini

Preceduto da un intenso e capillare lavoro di preparazione, sabato 25 novembre si terrà a Roma il Corteo nazionale il cui slogan è: “Contro la violenza maschile sulle donne noi abbiamo un PIANO!”. Il giorno successivo, ovviamente sempre a Roma, si terrà l’Assemblea nazionale. L’iniziativa è stata presentata il 21 novembre a Roma, alla Casa internazionale delle Donne (Via della Lungara, 19) – sotto minaccia di sfratto da parte del comune capitolino – e a Milano, alla  Casa delle donne (Via Marsala, 8).  

Questo il documento delle organizzatrici, a seguire le immagini che illustrano, efficacemente a parer mio, il documento stesso. Quella all’interno del documento, del centro Donna L.I.S.A. di Roma, l’ho tratta dalla rete.

NON UNA DI MENO PRESENTA IL PIANO FEMMINISTA CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E TUTTE LE FORME DI VIOLENZA DI GENERE.

Dopo un anno che ha visto al lavoro decine di assemblee cittadine, 5 assemblee nazionali e 9 tavoli tematici, la piattaforma politica e strategica costruita dal basso dal movimento Non Una Di Meno sarà presentata in diverse città, tra cui Roma e Milano. Dove la scelta della sede per il lancio del “Piano” vuole rimarcare l’importanza degli spazi femministi in un momento in cui l’esistenza della Casa delle donne di Roma è messa a rischio​ dallo sfratto ricevuto da parte del Comune.

Il Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne, che si accompagna alla manifestazione nazionale del 25 novembre a Roma, si differenzia dalla proposta governativa che oggi, 16 novembre, viene discussa nella Conferenza Stato Regioni. Se ne differenzia nei modi e nei contenuti.

Da una parte, infatti, Non una di meno ha operato con modalità partecipative e inclusive; ha valorizzato l’esperienza dei Centri antiviolenza nati e cresciuti come spazi di donne, laici e femministi, facendola propria; ha evidenziato la necessità di un approccio sistematico e non frammentario al problema.

Dall’altra, i documenti finali prodotti dall’Osservatorio nazionale contro la violenza (il Quadro strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne e Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere) non sono stati condivisi con le associazioni componenti l’Osservatorio stesso, né sono stati resi pubblici i contenuti.

Dai centri antiviolenza della rete Non una di meno viene la denuncia che “il Quadro strategico riconosce l’importanza dell’autonomia delle scelte e dell’autodeterminazione delle donne, ma si riserva nei fatti il potere istituzionale di determinare le scelte delle politiche e degli interventi – Cabina di Regia nazionale e replica della stessa a livello regionale – escludendo i centri antiviolenza”.

Inoltre si sottolinea “la sostanziale incoerenza tra l’attenzione specifica posta all’interno del Quadro alle donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo per le discriminazioni e violenze a cui sono esposte, e le politiche del governo in tema di accoglienza, che rispondono a una logica di sicurezza e respingimento”.

Per conoscere le ulteriori obiezioni al Quadro del governo e i dettagli del “Piano” di Non una di meno, il movimento invita la stampa e la cittadinanza ad intervenire alle assemblee pubbliche di Milano e Roma, oltre che in tante altre città, qui il link agli eventi.

 

 

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