Uno spettro si aggira su Genova: la minaccia della funivia Stazione Marittima – Forte Begato, in nome del servilismo verso i “poteri forti”

Dal famigerato progetto della funivia Stazione Marittima – Forte Begato, trarrebbe vantaggio la famiglia Costa – che vorrebbe spedire i passeggeri dei loro condomìni galleggianti fino al Forte Begato, passando sulla testa, non solo in senso metaforico, degli abitanti di quella zona di Genova – e chi fa da sponda politica alle alle loro mire espansionistiche.

Bucci e Toti, attentissimi ai desideri dei potenti, si sono da sempre disinteressati della   città “vera”, quella che lavora e quella di chi lo cerca anche da pendolare, quella che studia, dei genovesi, dei senza tetto, in sostanza, dei bisogni e desideri dei cittadini. Tanto più nel caso di quei cittadini che cercano di sopravvivere nelle galere liguri – Sanremo, La Spezia, Genova-Marassi e Genova-Pontedecimo, Imperia Chiavari – che complessivamente “ospitano” 1.366 detenuti a fronte dei 1.100 regolamentari.

C’è però chi li ha a cuore, e tra questi c’è sicuramente Luca Borzani – qui una sua esauriente presentazione sulle colonne di Poliedri.it – che lo scorso 1 settembre  ha scritto un articolo dal significativo titolo: “Emergenza casa a Genova, serve una regia pubblica sul mercato – Diritto alla casa e diritto alla città appaiono sempre più connessi e delineano i caratteri dell’emergenza abitativa”. In precedenza, il 29 ottobre 2023, in un articolo sulla povertà, denunciava che “In Liguria su 1 milione e mezzo di residenti si stimano in quasi 400mila gli abitanti in gravi difficoltà economiche e in forte deprivazione materiale. Più giovani che anziani, più donne che uomini.”.

L’immagine scelta da Toti per il post

 

Non a caso Toti, sul suo profilo Facebook il 13 ottobre 2023, scrive: “Costa Crociere festeggia il suo 75° compleanno in Liguria, tra eventi e solidarietà 🎂 Dal 19 al 27 ottobre a Genova, la città dove nel 1948 è iniziata la storia della compagnia, vi aspettano tanti appuntamenti, dal Monumental Tour per la prima volta in Italia a Palazzo Ducale, fino alle iniziative benefiche per Gaslini e Comunità di Sant’Egidio. Così tutta la città celebrerà una grande realtà cresciuta insieme alla Liguria, che grazie al settore crocieristico oggi può ambire a diventare la capitale dell’economia del mare, non solo del Mediterraneo, ma del mondo”. Cioè “Genova caput mundi”, ovviamente sotto il loro comando. Bucci, alla fine, è incappato in qualche grana giudiziaria, che ogni tanto si arricchisce di nuove accuse, per la quale è stato “severamente punito”: domiciliari, molto liberi, nella sua villa di Ameglia. Praticamente gli hanno risparmiato la fatica di andare in ufficio.

Concludo questa introduzione con l’espressione cara ai Val Susini: “A sarà düra !”


I cittadini, almeno quelli che non fanno finta di non sapere, sono però attenti ed attivi e si sono costituiti nel comitato “No Funivia – Con i piedi per terra”. Sono stati presentati ben tre ricorsi al TAR che vertevano sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte di Regione Liguria e sulla scarsità di documentazione e di approfondimento degli impatti, della sicurezza e dei rischi sia ambientali che per le persone.

Ora è la volta del quarto ricorso: “Contestiamo il parere positivo della Soprintendenza – spiegano dal comitato – benché con prescrizioni, al nuovo progetto di OBR. Progetto che ha subìto numerose modifiche rispetto a quello presentato nella Conferenza dei Servizi e che per questo dovrebbe essere sottoposto a un nuovo vaglio. Riteniamo che privare tutti gli altri Enti coinvolti della possibilità di esprimersi su un progetto fortemente rivisto sia illegittimo”.

Col volantino “A che punto siamo?” gli aderenti al comitato “No funivia – Con i piedi per terra” forniscono un puntuale aggiornamento della vicenda.

Qualche dato:

a) il progetto presentato al Ministero della Cultura per la “Riqualificazione del sistema dei forti e delle mura di Genova vale circa 70 milioni di euro stanziati dal Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR.

b) quasi il 60% del budget (40,5 milioni) serviranno a costruire la funivia e i forti restaurati saranno solo 5, invece dei 10 previsti inizialmente: Begato, Belvedere, Tenaglie, Puin e Santa Tecla.

c) sono previsti indennizzi esclusivamente per gli espropri delle aree di pascolo e incolte del secondo tratto e di un magazzino edile accanto alla stazione intermedia. Non sono previsti altri espropri né indennizzi di sorvolo o altro.

Il Secolo XIX, presentando il progetto, il 27 marzo scorso: “… La suggestiva fortificazione sarà punto d’arrivo della discussa funivia…”

 

La struttura:

a) le stazioni saranno 3: quella di partenza nella piazza antistante palazzo del Principe (dalla metro), quella intermedia situata dal ponte Don Acciai (fuori dal quartiere), quella di arrivo interrata sotto forte Begato.

b) i tralicci saranno 4 (alti rispettivamente 64, 65, 26 en50 metri; i primi due nel quartiere del Lagaccio (uno dall’ambulatorio ASL e l’altro al limitare del parco dell’ex caserma Gavoglio), gli altri sul monte soprastante i campi sportivi.

c) viste le altezze dei tralicci, i quartieri di Oregina, di San Teodoro e di Granarolo saranno fortemente impattati dall’opera le cui cabine passeranno davanti alle finestre di tutti i palazzi affacciati sulla vallata.

L’iter del progetto:

a) la Conferenza dei Servizi si è chiusa lo scorso dicembre con un’approvazione con prescrizioni da diversi enti, tra cui Soprintendenza, AMT e ARPAL

b) alcune di queste prescrizioni erano talmente corpose che è stato necessario ingaggiare un nuovo studio di architettura (OBR) per rivedere l’intero progetto

c) ad aprile questo nuovo progetto è stato ulteriormente rivisto, ma, preso atto che alcune modifiche richieste non sono ingegneristicamente fattibili, a giugno è stato comunque approvato, con ulteriori prescrizioni

d) malgrado la mancanza di analisi approfondimenti, a luglio è stato aperto il primo “cantiere” in via Bersaglieri d’Italia, presumibilmente per valutare lo stato dei sottoservizi nell’area della stazione di partenza, propedeutica al cantiere vero e proprio

Il cantiere:

a) secondo l’ultima versione disponibile del progetto, qualora dovessero partire i lavori veri e propri, via Avezzana sarà destinata a deposito materiali e chiusa al traffico. Non è chiaro quanto a lungo (come minimo durante il getto delle fondamenta, di notte)

b) saranno vietati i parcheggiare un raggio di 90 metri intorno al cantiere: dai bidoni di fronte alla cremagliera in via del Lagaccio, dall’inizio di salita di Oregina in via Avezzana, fino all’altezza di via Centurione

c) in via del Lagaccio la viabilità sarà a senso unico alternato con semafori

d) sono previsti 20 mesi di cantieri, ma la scadenza del progetto è il 31 dicembre 2025.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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