Becco di ferro Non si tratta di fare l’anarchia oggi, o domani o tra dieci secoli; ma di camminare verso l’anarchia oggi, domani e sempre. (Errico Malatesta)

19 Novembre 2024

LUNDI.AM: “CONTRO-ANTROPOLOGIA DEL MONDO BIANCO”

Filed under: General — alfredo simone @ 13:35

“La contro-antropologia può essere in un senso abbastanza comune il modo in cui gli indigeni si rappresentano e criticano la cultura del colono. Perché non è semplicemente antropologia? Perché non bisogna credere troppo a quello che raccontano gli scienziati bianchi travestiti da avventurieri per qualche settimana. Le pratiche controantropologiche sono una sorta di teatri in cui ruggisce una risata di resistenza contro lo spirito di serietà occidentale, di cui ci si paga allegramente la testa. Ci sono molti esempi: Jean-Christophe Goddard ne ha raccontati alcuni nel suo libro, che è venuto a raccontarci.

Il conduttore di Lundi.am, di cui non ho trovato il nome, e Jean-Christophe Goddard, autore di “Contre-anthropologie du monde blanc”

Le pratiche contro-antropologiche esistono anche sotto forma di discorsi; questa è tutta una tradizione critica indigena, potente, proteiforme.
In fondo ciò che viene criticato, odiato, è la distruzione sistematica degli altri mondi. Che non hanno nulla di ideologico, se non per accettare che anche l’ideologia uccide, e che quindi i vecchi dualismi sono obsoleti. Così, a proposito dei massicci suicidi indigeni in Guyana: “Dietro ogni suicidio, c’è lo stesso cosmocidio. Ciò che viene criticato è l’etnocidio colonialista generalizzato, l’estrattivismo sfrenato, il patriarcato occidentale esportato – ma anche tutta una serie di altre istituzioni, a cominciare dalla scuola; in quanto tutto ciò annienta le forme di autoctonia che sanno, esse, che l’essere non è un minerale. Lo sanno ancora oggi, perché sarebbe dare troppo credito al capitalismo mondiale crederlo in modo assoluto: “lo shock della colonizzazione […] non è riuscito ad essere fatale”.
Ciò che è demistificato, deriso, è anche la filosofia bianca. Non è però molto innocua? No: “la metafisica cartesiana della “rovine dei fondamenti” è la metafisica dell’estirpazione coloniale. Il progetto coloniale euro-occidentale, che non è altro che il progetto della propria esistenza, è sostenuto da un vuoto metafisico, una metafisica pericolosa dell’inizio assoluto. Essere a casa nell’altro, diceva il vecchio funzionario che predicava l’eterno ritardo dell’Africa – ecco una parola d’ordine dannatamente imperiale. Contro questo, altri hanno saputo legnarsi diversamente agli altri. I bianchi, invece, non sanno: sono persone diverse dagli altri.
Ma allora perché un ennesimo libro? Perché “rimarrà difficile per chi è stato cresciuto nei libri stampati, cioè redatto da loro, essere liberato senza esserlo da un libro. »

LUNEDÌ 18 NOVEMBRE DALLE ORE 20

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