Il duro lavoro della vita in fattoria ha certamente dato ad Austin una visione “itterica” degli uomini che volevano “proteggere” le donne: “Ho sempre notato che gli uomini che parlano in quel modo non si sentono mai feriti quando l’angelo taglia il legno, munge la mucca e accende il fuoco in una mattina fredda. Non ha paura di quel tipo di indipendenza, ma solo del tipo che potrebbe mettere in discussione la sua autorità.'[ 3]
La Free Society ha stampato diversi tributi dopo la sua morte. James F. Morton, Jr. ha scritto: “Lei stessa una rivoluzionaria fino al midollo e un’intensa combattente a nome della sua posizione decisamente intransigente, non si è mai allontanata dal punto di vista dell’affetto fraterno per ogni compagno”.[ 4]
In un rapporto al Congresso di Amsterdam nel 1907, Emma Goldman e Max Baginski dichiararono “Kate Austin, ora morta, era una delle ribelli più impavide che l’America abbia mai prodotto. Anche se tutta la sua vita è stata trascorsa in una lontana fattoria occidentale, priva di opportunità e dell’associazione di spiriti affini, Kate Austin è riuscita a svilupparsi in una pensatrice chiara e concisa, senza paura nei suoi attacchi al sistema attuale.'[ 5]
Austin ha certamente sviluppato i propri poteri attraverso l’autoeducazione, avendo avuto solo un po’ di istruzione ufficiale. Ecco un paio di frammenti del racconto di sua figlia per mostrare e mettere in discussione quanto fosse isolata:
“Da bambina era uno dei miei compiti quasi quotidiani cavalcare Dewey, l’asino dai piedi lenti, a due miglia e mezzo di distanza dall’ufficio postale di Caplinger Mills. Ho portato una borsa piena di lettere da spedire e ho riportato una borsa piena per lei da leggere e rispondere. […] E in tutti i suoi giorni la vita di Kate Austin è stata la vita dura della contadina. C’erano suo marito e i cinque figli. E c’era la sua vita impegnata nella comunità contadina tra famiglie interdipendenti l’una dall’altra per i loro piaceri non meno che per l’aiuto in tempi di malattia e difficoltà.'[ 6] Mi sembra che Austin fosse connessa, in tutti i modi, a tutti i tipi di persone. Dopo la sua morte Giuseppe Ciancabilla le rese omaggio in Protesta Humana, registrando che aveva inviato una sua foto a “uno dei nostri compagni”, firmò “Uno di quelli che rinascì l’11 novembre 1887”.[ 7]
Una nuova fase di ricordo di Kate Austin è avvenuta negli anni trenta. Nel suo libro di memorie del 1931 Living my Life Emma Goldman ha ricordato di aver visitato la fattoria di Austin e ha lamentato la morte di “la voce più audace e coraggiosa tra le donne d’America!”[ 8] L’amico di Austin, Carl Nold, le ha scritto un tributo in Man![ 9] Nold è stato anche determinante nella raccolta di materiale per la Labadie Collection, ed è probabile che abbia incluso il materiale di e su Austin che detengono.
La sua intensa attività nella stampa anarchica e radicale (e il suo ingresso nell’archivio) ha reso Austin “ricordabile”: nel 1996 Howard S. Miller ha fatto un prezioso studio di questa “agricoltrice del Midwest e madre di cinque figli, che scriveva propaganda rivoluzionaria al tavolo della sua cucina la sera dopo le faccende”.[ 10] Nel 1999 Jessica Moran ha scritto la sua tesi su The Story of Kate Austin: Anarchist Revolutionary Writer (inedito). È anche una delle “Dreamers of a new day” di Sheila Rowbotham.[ 11] Una raccolta dei suoi scritti è stata pubblicata in traduzione francese.[ 12] Ora un’ondata di digitalizzazione delle fonti primarie (alcune intraprese da “storici dell’albero di ombra” anarchici[13] come Historical Seditions) significa che i suoi scritti sono ora più disponibili che mai.
La Kate Sharpley Library ha una pagina dedicata a lei su https://www.katesharpleylibrary.net/d7wn1c. C’è altro da leggere là fuori e probabilmente molto di più da imparare.
Note
1, ‘Austin, Kate’ in Directory of Individuals p.509; Emma Goldman : a Documentary History of the American Years, Volume 2: Making Speech Free a cura di Candace Falk, Barry Pateman, Jessica Moran (2005).
2, Biografia di Edward W. Chamberlain, p.514 Rendere il discorso libero.
3, manoscritto “Woman” nella collezione Labadie, stampato in Man! : un’antologia di idee anarchiche, saggi, poesie e commenti (1974) come “La donna è condannata dalla natura ad essere la inferiore mentale dell’uomo?” Pubblicato per la prima volta in Man! Vol. 2 No. 6-7 giugno-luglio 1934 con nota sulla copia di esso dalla collezione Labadie di ‘C.N.’ (Carl Nold) (vedi anche https://theanarchistlibrary.org/library/kate-austin-woman)
4, Società Libera, 30 novembre 1902 https://historicalseditions.noblogs.org/files/2023/04/Free-Society_9-48_30-November-1902.pdf. Altri tributi in questo numero provengono da William Holmes, Voltairine de Cleyre e “Joy” (Freedom Colony, Kansas).
5, “La situazione in America”, [Anon. ma Goldman e Baginski] Madre Terra novembre 1907. p.387.
6, Jennie B. Austin, ‘Kate Austin, aprile [193-?]’ nella collezione Labadie https://apps.lib.umich.edu/labadie-collection
7, G. Ciancabilla, ‘Kate Austin’ La Protesta Humana (novembre 1902) https://archive.org/details/la-protesta-humana-vol.-1-no-7-12-1902-03/
8, Emma Goldman, Vivere la mia vita vol 2 p.331. Fa le sue due visite del 1897 e del 1899 in una sola.
9, Carl Nold, ‘Kate Austin’ Uomo! Vol. 2 No. 6-7 giugno-luglio 1934. Testo (dall’Uomo! Antologia) su https://www.katesharpleylibrary.net/w9gk7h
10, Howard S. Miller, ‘Kate Austin: una femminista-anarchia sull’ultima frontiera del contadino’. Natura, società e pensiero. 9 (2): (Aprile 1996) 189–209. https://hdl.handle.net/11299/149963
11, Sheila Rowbotham, Sognatori di un nuovo giorno: donne che hanno inventato il ventesimo secolo (2011)
12, Kate Austin, paysanne anarchiste et féministe a cura e introdotta da Aurélien Roulland (2019).
13, vedi Robert P. Helms, “Ross Winn nell’universo anarchico” in KSL: Bollettino della biblioteca di Kate Sharpley n. 41 gennaio 2005 https://www.katesharpleylibrary.net/0cfz4n
[Grazie alla collezione Labadie, CIRA e KSL per aver risposto alle domande.]