Grazie a “Perunaltracittà” si torna a parlare di Alfredo Cospito e gli altri 700 detenuti al 41 Bis
processo al deputato Andrea Del Mastro, accusato di aver rivelato la relazione della Penitenziaria su Alfredo Cospito, al collega Giovanni Donzelli.
ha pubblicato il 14 settembre un articolo su Cittàfutura – proprio mentre si sta svolgendo ilPubblicare oggi l’articolo è già un titolo di merito, visto che l’ultima volta che i mass media di regime ne hanno parlato risale allo scorso aprile, quando la Cassazione confermò il regime del carcere duro per l’anarchico, condannato in via definitiva per l’attentato alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano insieme ad Anna Beniamino
Da notare che i giornalisti preferiscono parlare di Alfredo Cospito – forse più “personaggio” anche per i suoi trascorsi di renitente alla leva – dimenticandosi di Anna Beniamino, sua compagna nella vita e nella lotta, e di Nicola Gai.
La vicenda di Alfredo e Anna è stata raccontata anche nel video qui sotto.
Al video fa seguito il seguente testo: “Dal 20 ottobre 2022 Alfredo Cospito, anarchico individualista cinquantacinquenne, incarcerato da anni per diverse azioni da lui stesso pubblicamente rivendicate, è in sciopero della fame contro il regime di detenzione del 41bis e l’ergastolo ostativo a cui è sottoposto oramai da diversi mesi. La sua non è solo una protesta personale, ma una battaglia politica contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo in generale, battaglia che dichiara di voler proseguire con forme diverse in caso gli venissero revocati tali provvedimenti e che invece, in caso contrario, porterà avanti fino alle estreme conseguenze. Ad Alfredo Cospito e ad Anna Beniamino sono state imputate la partecipazione e l’organizzazione di una serie di attentati avvenuti in Italia con esplosivi rudimentali nei primi anni 2000, azioni che hanno provocato danni di lievi entità, nessun morto né feriti. La loro partecipazione a questi attentati non è mai stata provata in maniera diretta e convincente, né è stata da loro mai rivendicata. Per questi fatti sono comunque stati condannati, inizialmente, per il reato di “strage comune”, a 15 anni di detenzione, proprio perché strage sì, però senza vittime né feriti… Ma il reato in seguito è stato ulteriormente riqualificato in Cassazione come reato di “strage contro la sicurezza dello Stato”, reato tra i più gravi in assoluto nell’ordinamento del Codice Penale, che prevede la pena fissa dell’ergastolo.
Il 41bis, conosciuto anche come “carcere duro”, regime particolarmente afflittivo, nato per contrastare le mafie nel 1992 ed esteso negli anni 2000 alle organizzazioni terroristiche, è un regime sulla cui costituzionalità, sulle modalità della sua applicazione e sulla sua estensione alle cosiddette organizzazioni terroristiche, vengono posti dubbi di rilievo da numerosi giuristi. Alfredo Cospito è il primo ed unico anarchico a cui sono state applicare tali misure detentive in Italia. Il documentario tenta di ricostruire le vicende per le quali Alfredo Cospito, tramite lo sciopero della fame ha intrapreso, da detenuto anarchico, una battaglia contro lo Stato italiano la cui sproporzione di forze ed i cui possibili esiti sono evidenti a tutti, nell’indifferenza pressochè totale delle istituzioni italiane. Ad oggi Alfredo ha perso 40 chili e si sta avvicinando pericolosamente ad essere uno scheletro.
Della vicenda di Alfredo Cospito si occupa anche Antigone, qui , che “curiosamente” parla solo di Alfredo ignorando Anna Beniamino.
Sulla vicenda di Alfredo Cospito è intervenuto anche Zerocalcare con un famoso fumetto uscito su Internazionale del 9 dicembre 2022. Qui. Zerocalcare in piazza a Roma con gli anarchici davanti alla sede del Guardasigilli: striscioni, cori e flash mob per chiedere lo stop al regime di 41bis per l’anarchico insurrezionalista attualmente in sciopero della fame nel carcere di Sassari. Amara la sua riflessione: “I feedback che ho avuto sul mio fumetto dedicato ad Alfredo sono stati di grande empatia ma come caso eccezionale e non come messa in discussione dello strumento del carcere per regolamentare la società. Con l’arresto di Messina Denaro la discussione è tornata indietro. Devo dire che sono stato impressionato dal livello di barbarie in cui questo Paese è ripiombato in pochissimi giorni” ha detto il fumettista davanti ai manifestanti radunati in Piazza Cairoli”.
“Il sistema ha mostrato una grande capacità di tenuta, mettendo in campo l’argomentazione che la strage è un reato a consumazione anticipata, non occorre l’evento, non occorrono feriti perché si consumi; se si colloca un ordigno sui binari, il treno passa e non succede niente, è comunque strage. Il sistema ha saputo reagire di fronte alle levate di scudi; con l’aggiustamento, il ricorso alla Corte Costituzionale, la possibilità di contemperare la recidiva a Cospito con il fatto di lieve entità previsto dall’art. 306 del cp, arrivando a una pena tutto sommato ritenuta equanime. Il sistema ha dimostrato di avere i suoi anticorpi nei confronti delle obiezioni più lucide. Sta di fatto che Cospito si è ritirato nel suo sarcofago; rimangono le minuzie dei processi per chi lo ha sostenuto nella sua battaglia, partecipando alle manifestazioni di piazza. E’ caduto un silenzio tombale sul punto centrale della diatriba, ovvero la sostenibilità costituzionale del 41 bis . Da una battaglia personale, quella di Cospito era diventata quella dei 700 dannati al 41 bis. Il dibattito è risprofondato nell’oscurità assoluta. E dei 700 dannati non se ne sa più nulla”.