Franco Corleone: invita a raccogliere le firme per la proposta di Referendum sulla cittadinanza

In Italia ci sono stati 72 referendum abrogativi.  Il primo è stato lo storico referendum contro l’abrogazione della legge Fortuna-Baslini, con la quale era stato introdotto in Italia il divorzio. Promosso dal giurista cattolico Gabrio Lombardi, con il sostegno dell’Azione Cattolica e l’appoggio della CEI, della DCe del MSI,  fece registrare l’87,7% di affluenza, il 40,7% favorevole all’abrogazione e il 50,3″ contrario.

Come si noterà scorrendo l’elenco dei referendum, spesso lo scoglio maggiore è stato il raggiungimento del quorum, come avvenne il 9 giugno 1991, nel referendum sulla riduzione delle preferenze per l’elezione alla Camera dei Deputati, con l’invito craxiano ad andare al mare, disertando così le urne.

Ma ci sono stati anche referendum vinti, come quello del 2011 sull’acqua potabile, rivelatisi però una “vittorie di Pirro”, in quanto bellamente ignorati, come venne denunciato da “altreconomia.it”: “Il referendum tradito: otto anni dopo, l’acqua è ancora una fonte di profitto. Ecco perché”. Concetto ribadito più di recente da Il fatto quotidiano che titolava così: “Tredici anni dopo il referendum sull’acqua pubblica, Napoli resta l’unica città ad averlo attuato”.

L’invito ad andare al mare ha però avuto successo nel referendum del 3 e 4 giugno 1990. (due sulla caccia ed uno sull’uso di fitofarmaci nell’agricoltura): i sì al referendum oltrepassarono tutti il 90% dei suffragi ma il quorum non fu raggiunto: disertare invece che affrontare “il nemico a viso aperto”; vi furono poi i “bastian contrari” che scelsero di votare per il no, ma non andarono oltre il 7% dei consensi.

Fatta questa “mini-storia referendaria”, veniamo ai giorni nostri. È infatti scattata la campagna per raccogliere firme per il “Referendum sulla cittadinanza.” Questo l’annuncio della Gazzetta Ufficiale, col suo linguaggio da addetti ai lavori: “Annuncio di una richiesta di referendum abrogativo (24A04663) (GU Serie Generale n.208 del 05-09-2024)

Ai sensi degli articoli 7 e 27 della legge 25 maggio 1970, n. 352, si annuncia che la cancelleria della Corte suprema di cassazione, in data 4 settembre 2024, ha raccolto a verbale e dato atto della dichiarazione resa da diciannove cittadini italiani, muniti dei certificati comprovanti la loro iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere la raccolta di almeno 500.000 firme di elettori prescritte per la seguente richiesta di referendum di cui all’art. 75 della Costituzione: «Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonche’ la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?». Dichiarano di eleggere domicilio presso la sede di +Europa, via Santa Caterina da Siena n. 46 – 00186 Roma; email: info@piueuropa.eu – PEC infopiueuropa@pec.it”

Ed ecco le ragioni del referendum, illustrate da Franco Corleone su L’Espresso di oggi.

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo in cui poche altre lo fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione”. (Nelson Mandela)

“Le Olimpiadi hanno mostrato un’Italia a colori che dispiace ai razzisti, e hanno fatto esplodere il nodo della cittadinanza negata. Il caldo di agosto può spiegare il dibattito surreale che si è sviluppato tra finte proposte e prove di accordi trasversali fasulli. Dopo che la commedia di Tajani si è risolta in una farsa, è proprio il caso di rimettere in ordine le questioni per trovare una soluzione umana e senza discriminazioni. Soprattutto senza mettere in conflitto assurdo figlie e figli con le madri e i padri, minori contro adulti. Nessuno chiede di nascere e tantomeno in quale Paese. Per molti esseri umani non esistono problemi; quando la globalizzazione era di là da venire, si auspicava l’obiettivo di essere cittadini del mondo.

Ora le guerre e la fame, le persecuzioni contro le donne, le aggressioni ai diritti umani e contro le minoranze etniche, hanno provocato migrazioni epocali dal Sud del mondo al Nord ricco che soffre di calo demografico. Lo ius scholae, rappresenta una perfetta truffa delle etichette, infatti già i bambini stranieri frequentano le scuole e sono tanti perché per fortuna l’obbligo scolastico vale per tutti; addirittura sono previste le quote per tutelare l’italianità. La scuola dell’obbligo è un diritto e un dovere (che fa capo ai genitori) e per questo lo Stato persegue l’abbandono scolastico e opera per impedire la dispersione scolastica.

Evocare il cosiddetto ius soli, cioè il dare automaticamente la cittadinanza a chi nasce in Italia, evita di affrontare la sorte di oltre due milioni di persone extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno che la legge 91 del 1992 ha penalizzato portando da cinque a dieci anni la permanenza per fare domanda di concessione della cittadinanza che si trasmette ai figli minori conviventi. Ovviamente la richiesta è volontaria, anche perché alcuni Stati prevedono la perdita della cittadinanza nel caso se ne acquisisca un’altra. Il 4 settembre è stato presentato in Cassazione il referendum che cambierà radicalmente la situazione, riportando il requisito a cinque anni, come nella maggior parte dei Paesi dell’Unione europea.

Purtroppo il referendum non può cambiare la natura di acquisizione della cittadinanza, che rimane una concessione e non un diritto in presenza delle condizioni richieste. È un meccanismo di difesa che andrà affrontato e superato con un confronto di idee e di cultura. Le resistenze saranno forti perché la paura inconfessata è determinata da una platea di nuovi elettori liberi e motivati.

Il comitato promotore è composto da +Europa, da tre soggetti di nuove generazioni di italiani, Conngi, Italiani senza cittadinanza, Idem Network, dalle associazioni Cnca, La Società della Ragione, A Buon Diritto, e da Emma Bonino, Pippo Civati, Gianfranco Schiavone, Paolo Bonetti, Grazia Zuffa, Mauro Palma, Stefano Anastasia, Ivan Novelli e Luigi Manconi, don Luigi Ciotti.

Si tratta di una sfida contro il tempo, infatti bisogna raccogliere 500.000 adesioni entro il 30 settembre. Occorre un impegno della società civile e dei partiti dell’opposizione come segno di intelligenza politica e di generosità. Cosi la prossima primavera referendaria avrà il segno di uno scontro g: aperto sul rispetto della dignità e dei diritti umani e sociali, sulla difesa della democrazia e della Costituzione. In tempi torbidi una luce si può accendere.”

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