Pink Floyd alle prese con l’assenza (di Syd Barrett, ma non solo): come è nato “Wish you where here”

Dei Pink Floyd tantissimo si è detto e scritto, così come di Syd Barrett. Negli anni ’70 – il disco, che prende il titolo dal brano, è del 1975 – la “mia” musica era principalmente quella di Gianfranco Manfredi (1972 – La crisi, 1976 – Ma non è una malattia 1977 – Zombie di tutto il mondo unitevi,  1978 – Biberon)  e Claudio Lolli (1972 – Aspettando Godot, 1973 – Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita, 1975 – Canzoni di rabbia,  1976 – Ho visto anche degli zingari felici, 1977: Disoccupate le strade dai sogni), giusto per indicare i due che meglio ricordo; molto meno quella di Guccini, che ho “riscoperto molto, molto dopo….

Da tempo vado così facendo dei “recuperi” e oggi ho casualmente trovato in rete il video “The story of Wish you where here” (in italiano) con il racconto a più voci  sulla nascita dell’album, in cui è ricorrente il ricordo di Syd Barrett (nelle immagini come lo ricordano i suoi fans e, sotto, l’irriconoscibil Syd in visita ad Abbey Road, mentre i Pink Flpyd registravano l’album).

La targa dedicata a Syd Barrett, nell’ambito del Music Day della BBC, tenutosi il 15 giugno 2017, alla Anglia Ruskin University dove Syd aveva studiato arte.

       Mi è piaciuto molto ascoltare quel racconto e così mi è venuta voglia di condividerlo, anche se magari lo conoscono già tutti e io arrivo, non per la prima volta, buon ultimo. In ogni caso buon (ri)ascolto!

 

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