Jerome Laronze, agricoltore francese ucciso nel corso di un controllo amministrativo infondato

Ogni tanto può essere interessante ed istruttivo dare un’occhiata a quanto accade ai vicini transalpini. Come questa vicenda, raccontata da Dijoncter.info.

Jerome Lanzorne

“Il tribunale amministrativo riconosce la nullità dei controlli che hanno portato all’omicidio di Jérôme Laronze”

Il 13 novembre, annunciamo una piccola vittoria legale nella nostra lotta per la giustizia, e una grande vittoria in quella di tutti gli agricoltori che combattono contro questo sistema oppressivo. “

Comunicato stampa della famiglia di Jérôme LARONZE (13/11/2020)

Con sentenza del 28 febbraio 2020, il tribunale amministrativo di Digione, su richiesta della comproprietà Jérôme LARONZE, ha valutato che:È pacifico che gli agenti del dipartimento dipartimentale per la protezione della popolazione siano accompagnati, durante i controlli del 4 giugno 2015 e del 6 e 22 giugno 2016, da gendarmi destinati a garantirne la protezione. I candidati sostengono, senza che ciò sia utile, impugnati a difesa dal prefetto di Saône-et-Loire, che i controlli sono stati effettuati in un cortile privato adiacente alla casa di famiglia e che i documenti amministrativi consultati, compreso il registro degli allevamenti , sono stati detenuti a casa del signor Laronze. Esse sostengono inoltre che il sig. Jérôme Laronze non ha mai dato il suo consenso esplicito a ciascuna delle visite domiciliari contestate, ai sensi delle disposizioni summenzionate.

Il prefetto di Saône-et-Loire, l’unico in grado di farlo, non conclude un accordo così esplicito. In ogni caso, se il prefetto della Saône-et-Loire si avvale del tacito accordo o dell’assenza di opposizione del sig. Laronze, non lo dimostra, nonostante la richiesta del giudice in tal senso. qui era indirizzato, in quanto ministro dell’Interno e al generale di corpo d’armata comandante della regione della gendarmeria Borgogna-Franca Contea, gli unici in grado di produrre verbali all’Autorità, relazioni interne o testimonianze degli agenti dell’amministrazione e dei gendarmi presenti durante i controlli contestati. Anche supponendo, poiché il prefetto di Saône-et-Loire sostiene che tali documenti sono stati aggiunti al procedimento penale in corso, egli non dimostra alcun vantaggio richiesto che gli venga rilasciata una copia alle condizioni definite. dall’articolo 97 del codice di procedura penale. Inoltre, dall’indagine non risulta che l’accesso all’abitazione di Jérôme Laronze sia stato autorizzato per ordine del giudice delle libertà e della detenzione. Pertanto, limitandosi a invocare, senza dimostrarlo, il tacito accordo del sig. Laronze, e anche allora, in ogni caso, che la portata di un qualsiasi accordo tacito è contestata dalle ricorrenti alla luce di nelle particolari circostanze dei controlli in questione, il prefetto di Saône-et-Loire non stabilisce l’accordo del sig. Jérôme Laronze per le visite domiciliari cui è soggetto, accordo che costituisce una garanzia per l’interessato. Di conseguenza, i ricorrenti possono legittimamente sostenere che le decisioni impugnate sono state adottate alla fine e sulla base di una procedura di controllo amministrativo irregolare e di chiedere, per questo unico motivo, il loro annullamento, senza il suo o necessità di pronunciarsi sugli altri mezzi della richiesta. “(Tribunale amministrativo di Digione, 28/02/2020 n ° 1802122)

Questa sentenza, ora definitiva, ha dichiarato irregolari e nulli i controlli effettuati il ​​4 giugno 2015, 6 e 22 giugno 2016 sull’azienda agricola di Jérôme LARONZE per violazione della sua casa e dei suoi diritti fondamentali. Tutti i controlli si sono svolti in presenza dei gendarmi. Tale decisione sanziona e riconosce gli abusi commessi nei confronti di Jérôme LARONZE, in almeno tre occasioni, da agenti statali assegnati alla Direzione dipartimentale per la protezione della popolazione di Macon, con la complicità dei gendarmi della brigata Cluny. Qualsiasi violazione di una garanzia fondamentale è una violenza morale inaccettabile.Jérôme LARONZE è stato vittima della violenza da parte di agenti statali e non il contrario. Se Jérôme non fosse stato colpito da un gendarme, se non fosse stato colpito da questa violenza, avrebbe festeggiato il suo quarantesimo compleanno il 13 novembre 2020.

Altri hanno deciso diversamente. Lascia che rispondano per questo. Ulteriori informazioni: facebook.corn/JusticepourJerorne


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