G20 Amburgo – Fabio libero dopo cinque mesi

Fabio Vettorel

Rilancio volentieri l’articolo di Davide Piol dal Corriere del Veneto di oggi, 25 novembre 2017.

Germania. Vettorel, la fine dell’incubo: libero dopo cinque mesi

Il bellunese arrestato al G20 lascerà il carcere lunedì. I giudici: “Resti in Germania finché dura il processo”. In carcere ad Amburgo dallo scorso luglio, dopo l’arresto per i disordini del G20, Fabio Vettorel, su decisione finale della Corte di Cassazione tedesco, è libero. I giudici hanno però posto due condizioni: il pagamento di una cauzione da 10 mila euro, che dovrà essere versata a nome del 18enne, e la nomina di una persona che abbia una procura ad Amburgo per il ragazzo. Quando Jamila Baroni ieri pomeriggio ha chiamato il figlio Fabio Vettorel, in carcere ad Amburgo da quasi cinque mesi, non riusciva a trattenere la gioia: “Fabio, il tribunale ha rifiutato il ricorso della Procura. Uscirai presto dal carcere!”.
Il giovane feltrino, arrestato il 7 luglio durante le manifestazioni contro il G20, non poteva crederci. E invece sarà presto realtà. La Corte di cassazione ha concesso la libertà a Vettorel, negando così l’ennesimo ricorso della procura. A oggi, sono tre i giudici che si sono espressi a favore della sua scarcerazione. “Fabio era contento, non sapeva nulla – commenta la madre – la decisione non era scontata, perché alcuni membri della Corte lo avevano definito un soggetto pericoloso. Spero non ci saranno altri problemi”.
Libero quindi? Non proprio. Vettorel per ora resta in carcere. Il tribunale ha posto tre condizioni per la sua scarcerazione: il ragazzo dovrà vivere con la madre ad Amburgo almeno per l’intera durata del processo; avrà l’obbligo di firma in questura tre volte a settimana; dovrà versare 10mila euro come cauzione a suo nome. Solo se tutte le condizioni saranno rispettate, Vettorel potrà uscire dal carcere. Ed è proprio nell’ultima che si nasconde l’intoppo: la cauzione è già stata pagata ma a nome della madre. Gli avvocati hanno rassicurato la famiglia affermando che sarà sufficiente una correzione formale, in modo da far risultare il bonifico a nome del figlio.
Intanto lunedì si riprenderà alle 9.30 con un’altra udienza. L’idea è di preparare tutte le carte e quindi risolvere l’intralcio burocratico prima dell’inizio del processo. Ma i tempi saranno stretti. “Quando mi hanno comunicato la notizia ero felice ma non mi fido troppo – continua la Baroni – spero che il problema sulla cauzione possa essere risolto lunedì. Per questo motivo non si festeggia nulla. Ci hanno ingannato fin troppe volte. Anche se gli avvocati ci hanno detto che ormai non è possibile più alcun ricorso. Potrò gioire solo quando sarà tra le mie braccia”.
Nei giorni scorsi, il deputato del M5S Federico D’Incà aveva presentato un’ulteriore interrogazione nei confronti del Governo sulla scarcerazione di Vettorel. “In questi giorni avevo chiamato anche il ministro Orlando chiedendo un suo intervento ad Amburgo – spiega D’Incà – a questo punto esprimo tutta la mia felicità e la vicinanza a Fabio Vettorel, alla sua famiglia e alla nonna Anna con cui sono rimasto in contatto in queste settimane. Ci auguriamo che il procedimento giudiziario giunga presto a conclusione”.
Si era mosso anche il deputato Pd Roger De Menech. “Giovedì prossimo in commissione Esteri il ministro risponderà all’interpellanza che ho depositato alcune settimane fa e che segue quella di settembre – chiarisce De Menech – sarà mia premura fare in modo che consolato e ambasciata seguano sempre di più il caso garantendone una corretta conclusione”.
Ieri sera davanti alla Prefettura di Belluno si è svolto un presidio per il giovane feltrino. Gino Sperandio, presidente provinciale Anpi, ha portato al prefetto di Belluno Francesco Esposito un documento con cui si chiede un processo più chiaro e veloce. L’appello è stato sottoscritto da settanta studenti del liceo scientifico Dal Piaz (la scuola che frequentava Fabio), sindaci, associazioni di categoria, partiti politici. “Il prefetto ha preso l’impegno di inviare il nostro documento al Governo – afferma Sperandio – è rimasto colpito dal fatto che la questione stia a cuore a tutta la comunità. Ha offerto anche assistenza alla famiglia. Per qualsiasi problema, anche solo informativo, potranno rivolgersi a lui”.

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