Isabelle Attard, ex deputata con Europa Ecologia – I verdi ora anarchica

 

 

Potrebbe sembrare una favola tratta da qualche pubblicazione anarchica. Invece è la vicenda di Isabelle Attard – deputata ecologista all’Assemblée Nationale dal 2012 al 2017 con Europa Ecologia – I Verdi – da lei raccontata nel suo “Come sono diventata anarchica”.

Nella pagina di presentazione del libro, sul sito di Le Seuil, si legge: “È una parola proibita, una parola tabù, una parola che spaventa anche quelli che vi si riconoscono: “anarchismo”! Eppure, questa visione del mondo, lontana dalle immagini della violenza che i dominanti diffondono per screditarlo, promuove la cooperazione, l’emancipazione, il rispetto per gli esseri e i vivi. Questo è ciò che questo libro ti dirà, che non è un saggio, ma una storia: quella di una donna “normale”, che non ha mai pensato di essere un’anarchica, ma che, a poco a poco dal suo viaggio intellettuale e politico, ha scoperto questa dottrina liberatrice.”

Questa la presentazione del libro fatta da La Rotative, un sito – si legge nella presentazione – ” informativo locale, collaborativo, gestito da un collettivo autonomo. Questo collettivo non è composto da professionisti dei media, ma da attivisti volontari. La Rotative vuole offrire a coloro che lottano per il cambiamento e l’emancipazione sociale uno spazio per esprimersi, divulgare informazioni e pubblicizzare attività e progetti…”.

“Come sono diventata anarchica”

La Rotative (04/02/2020)

In un opera pubblicata dalle edizioni Le Seuil, l’ex deputata del Calvados, Isabelle Attard, racconta il percorso che l’ha portata verso l’anarchismo.

C’è un po’ di Jefferson Smith in Isabelle Attard. Nel film di Frank Capra, “Mr. Smith goes to Washington” (Il signor Smith va a Washington”) James Stewart interpreta un capo scout inviato a Washington da una coppia di politici corrotti, per rappresentare il suo Stato. L’ingenuità del personaggio, persuaso che il suo mandato gli conferisca grandi responsabilità, lo espone ad ogni sorta di manipolazione. Alla fine, però, si conclude con la denuncia della corruzione e un elogio della fraternità.

Alla stessa maniera, Attard sembra aver scoperto gli intrighi dei politici, la mediocrità e il sessismo degli eletti e i limiti della democrazia rappresentativa una volta passate le porte dell’Assemblea nazionale. E finisce con una critica delle procedure elettorali e un’apologia dell’azione diretta.

Come sono diventata anarchica è il racconto del percorso personale e politico che l’ha portata da Europa Ecologia – I Verdi alla scoperta del pensiero libertario. Nel 2015, in occasione della proiezione del film “Una storia popolare americana” (tratto da “Howard Zinn, A Popular American History”, ndr), Attard scopre il contributo dei militanti anarchici alle lotte sociali americane. E’ l’inizio del “tempo dellerivelazioni” che la porta a scoprire gli scritti di Voltairine de Cleyre, Murray Bookchin, Francisco Ferrer, Pierre Kropotkine, Emma Goldman, etc. Ne trae così un appello in favore dell’autogestione, del municipalismo libertario, dell’emancipazione, della cooperazione e dell’ecologia sociale.

Gli esempi riportati nella terza parte del libro, “L’anarchia è in marcia”, non offriranno alcuna sorpresa alle persone che frequentano gli spazi dove circolano, pubblicazioni, giornali e libri anarchici: la ricoluzione spagnola, Chiapas, ZAD de Notre-Dame-des-Landes, Rojava, imprese autogestite….

Per convincere, Attard riporta a grandi tratti dei brevi racconti di quelle lotte passate o presenti, con l’entusiasmo della neo convertita. E’ spesso molto ingenuto, ma c’è qualche cosa di piacevole a seguire il cammino intellettuale che ha portato Attard ad una “ricostruzione politica”.

Mentre il crollo delle sue illusioni social-democratiche avrebbero potuto portarla al cinismo o alla rassegnazione, lei termina il suo racconto riprendendo le parole di Malatesta:”Non si tratta di fare l’anarchia oggi, domani o in dieci secoli, ma di avanzare verso l’anarchia, oggi, domani, sempre”.

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