Oggi grande (si spera) manifestazione antifascista a Genova, ma l’esempio migliore viene da Lucento Vallette (To)

Questo pomeriggio, ore 15,  l’antifascismo genovese – auspicabilmente  tutte e tutti, anche se non è così scontato, purtroppo – si troverà in Piazza De Ferrari per la manifestazione che raggiungerà Piazza Alimonda. Manifestazione decisa da tempo, e ben prima che le merde fasciste accoltellassero un compagno: guarda caso, un ignobile articolo del SecoloXIX afferma invece esserne la motivazione, così da dare l’immagine di una manifestazione dei “violenti”, non rinunciando ovviamente a mettere nel titolo il G8 di infausta memoria, tanto per e tenere lontane le persone che potrebbero temere per la loro incolumità. Timore tutt’altro che infondato, dato che i violenti in piazza ci saranno, come sempre in tenuta antisommossa – il ricordo della “macelleria messicana” e delle carriere fatte dai pezzi grossi della polizia di stato che di quella vergogna furono (alcuni dei) responsabili – molti dei quali dichiaratamente simpatizzanti delle diverse formazioni neofasciste che purtroppo hanno trovato casa anche a Genova. Ma, facendo un’eccezione al principio che la casa è un diritto, spero e credo che prima o poi per loro arriverà lo sfratto: certo non avverrà per caso, né per iniziative istituzionali, visto che i fascisti sono i servi dei servi del capitale che quelle istituzioni gestisce a suo piacimento. 

Credo e spero che quella di oggi sarà una grande manifestazione, in cui conterà – come sempre, a mio parere – più lo spirito con cui si scende in piazza che il numero. Ho già avuto occasione di dire che a mio avviso troppo spesso le manifestazioni vengono a tentare di riempire un vuoto di quell’iniziativa antifascista quotidiana e diffusa di cui c’è bisogno. Anche per questo segnalo quindi l’articolo Lucento-Vallette contro ogni fascismo , da https://roundrobin.info.

Lucento-Vallette contro ogni fascismo

Posted on 03/02/2018
Diciamocelo senza troppi giri di parole: il fascismo in Italia esiste. Nel 2018, all’alba di una nuova tornata elettorale, il panorama inquietante che si prospetta e che si è andato a delineare col tempo mostra che le formazioni di estrema destra sono tornate alla ribalta. Vecchie e nuove realtà fasciste, sfruttando la crisi e l’impoverimento economico e culturale di questi anni, hanno trovato spazio e hanno consolidato la loro posizione facendo leva sulle paure e i risentimenti di chi ha visto peggiorare le proprie condizioni. In un gioco di retorica e propaganda, i fascisti alimentano la guerra tra poveri ed indicano come nemico da temere, disprezzare ed eliminare, il diverso e chi ha meno di tutti.

Xenofobia, razzismo, sessismo, omofobia e nazionalismo sono ideologie sempre più esplicite nel panorama politico italiano, che si legano alle pratiche delle sigle come Lealtà Azione, CasaPound e Forza Nuova. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le aperture delle sedi di questi gruppi, ma soprattutto le aggressioni ai danni di migranti, di persone comuni, di antirazzisti e antifascisti (l’ultima a Genova poche settimane fa), con improvviso stupore e sdegno da parte di istituzioni e giornali che fino a ieri riducevano le violenze fasciste come “risse fra balordi”. Tali formazioni continuano la loro ascesa, presentandosi come “novità” di una politica stantia e sfruttando il concetto del “dialogo democratico tra diverse opinioni”. Ed è proprio questa stessa democrazia che continua a mietere vittime nel Mediterraneo, attraverso accordi con la Libia, e sulla frontiera alpina, che rinchiude i clandestini nei moderni lager chiamati CPR (ex CIE), e che poi si lava la coscienza varando una legge di “reato di propaganda fascista” richiamandosi alla Costituzione, come unica soluzione al dilagare di rigurgiti fascisti.

 

 

In questo scenario ipocrita dove si grida all’illegalità delle pratiche fasciste, ma in definitiva si è più o meno complici dell’avanzata dell’estrema destra, il quartiere Lucento-Vallette deve subire le ennesime parate fasciste in onore ai cosiddetti “martiri delle foibe”, nel villaggio Santa Caterina. Siamo di nuovo qui a contrastare le falsità propagandistiche legate al giorno del ricordo del 10 Febbraio e a contrapporci al mito nazionalista che lo Stato italiano diffonde senza pudore. Da un lato infatti le istituzioni propongono una narrazione che semplifica una vicenda storica complessa e riabilita una ricostruzione nazionalistica basata su identità̀ etniche e divisioni tra popoli; dall’altro lato diversi gruppi fascisti come CasaPound e Forza Nuova, sfruttano la retorica del vittimismo italiano e la questione del confine orientale come espediente per aumentare la propria agibilità̀ politica. Sempre di più infatti tali soggetti accorrono dove più gli conviene in difesa dei “veri italiani”, vittime secondo loro di “degrado ed illegalità̀”, costituendo fittizi comitati di quartiere e puntando ai voti delle periferie e dei quartieri popolari nella corsa alle poltrone politiche cui tanto aspirano.

Come abitanti e persone che vivono questo quartiere e questa città, non siamo disposti in alcun modo ad accettare la presenza dei gruppi fascisti e delle loro strumentalizzazioni storiche e politiche, soprattutto in un quartiere come questo, nato dall’immigrazione di donne e uomini di origini diverse. Ripudiamo ogni sorta di sentimento nazionalistico, razzista e fascista fermamente convinti che i quartieri e le persone che li vivono non hanno bisogno della retorica di qualche fascistello. CasaPound, Forza Nuova e i loro meschini affini non sono altro che la peggiore rappresentazione di una ideologia fascista che oggi va ben oltre l’esaltazione di patrie, confini e identità, ma che sempre più stabilisce rapporti di potere, meccanismi di forza e gerarchie sulla base delle caratteristiche fisiche e sociali, ovviamente a discapito dei più poveri, degli sfruttati, dei diversi di turno.

Fino a che esisteranno partiti come Forza Nuova, CasaPound e Lega Nord, fino a che esisterà una destra travestita da sinistra che aumenta le disparità sociali attraverso leggi repressive spacciate come democratiche, fino a che qualcuno potrà essere disprezzato o allontanato, o subisca violenza, sulla base delle sue diversità, non ce ne staremo tranquilli. Perché antifascismo significa non solo opporsi a qualsiasi forma di fascismo e autoritarismo, ma anche investire su un altro tipo di socialità: significa lottare contro logiche capitalistiche e di potere e vivere criticamente i propri spazi e territori, dove troppo spesso avvengono emarginazioni, sfratti, operazioni repressive e violenze sugli ultimi vari di questa società. E inoltre, siamo ben consapevoli che non sarà di sicuro una legge “democratica” a cambiare questo stato delle cose. Per questo il 9 e 10 Febbraio ci riprendiamo gli spazi e le strade di Lucento-Vallette, opponendoci alle presenze sgradite dei fascisti e proponendo una due giorni di iniziative nel quartiere!

Contro la strumentalizzazione del giorno del ricordo. Per un quartiere popolare, antirazzista e solidale

FUORI I FASCISTI DA LUCENTO-VALLETTE!FUORI I FASCISTI DALL’UNIVERSO!

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