Settembre, il mese delle vendemmie. Meglio, molto meglio, senza pesticidi!

L’autunno è la stagione che viene comunemente associata al vino, alla raccolta delle uve, al “ribollir de’ tini” di carducciana memoria, ai suoi colori e sapori. Purtroppo però la  nobile bevanda è sempre più minacciata dall’impiego di pesticidi, con grave danno per la qualità e per la salute di chi la beve.

E così il vino ha anche i suoi “martiri”, come ad esempio il viticoltore biodinamico francese Emmanuel Giboulot, 54 anni, dieci ettari di vigneto in Borgogna, sulla Côte de Beaune e la Haute-Côte de Nuits. Giboulot, infatti, alcuni anni fa rifiutò di sottostare ad un ordine del prefetto – rischiando sei mesi di carcere e una multa di 30 mila euro – che imponeva di ricorrere alla chimica per combattere la cicalina, un insetto vettore della flavescenza dorata, malattia che ha effetti mortali sulle piante dell’uva.

«Questi trattamenti chimici non risolvono il problema — ha spiegato il vignaiolo al sito Bastamag.net — anzi, distruggono anche molti altri insetti e sconvolgono l’ecosistema della zona. Noi invece, con la biodinamica, ci basiamo sull’equilibrio biologico della terra».

Qui l’interessante e documentato articolo de Il Sole 24 Ore Agricoltura biologica: ecco la mappa dell’Europa che non ama i pesticidi

Molto più recente è invece la fiaccolata dei viticoltori di Conegliano di cui si parla nell’articolo di Gianluigi Salvador (qui) pubblicato sul sito di Pesticide Action Network – Italia.

Per concludere segnalo l’articolo di Paolo Cacciari – pubblicato lo scorso anno da sorgentedelvino.it e da Comune-info – che spiega  che non sono solo i vignaioli naturali a volere una vigna più sana, si stanno organizzando anche i cittadini, ad esempio nelle zone del Prosecco…

Per qualche litro in più (di Prosecco) di Paolo Cacciari

 

 

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